Il libro “Il presepio dei folli” descrive la storia del manicomio di Cogoleto, di cui sono stato l’ultimo direttore, e il suo superamento. Un editore coraggioso Psyllabus Publishing di Mosca ha voluto pubblicarlo in russo
Nei fondi di un padiglione abbandonato del vecchio manicomio di Cogoleto (Genova) si snoda un lungo e tortuoso budello ai cui lati si presentano in successione siparietti raffiguranti i momenti centrali della vita di quella istituzione. È il presepio di Cogoleto, grande più di 500 metri quadrati, che ricostruisce impietosamente, ma anche con qualche venatura nostalgica la storia del manicomio, l’abbandono e la segregazione degli ospiti, il reparto dei bambini, i luoghi della violenza pseudoterapeutica, la colonia agricola e i vari tipi di lavoro spacciati come ergoterapia, per giungere infine alla città dove diventi possibile la convivenza con gli altri uomini senza inumane separazioni.
Ripubblicato dopo 21 anni con una nuova introduzione in occasione dei 40 anni della legge Basaglia, questo volume, dopo anni di silenzio ripropone, in termini assolutamente originali e utilizzando anche il vertice psicoanalitico, il tema del superamento degli ospedali psichiatrici, mettendo in guardia dal rischio che i germi della manicomializzazione possano riprodursi anche in strutture ed esperienze inizialmente pensate come antitetiche al manicomio.

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